Ormai le vendono solo a pacchetti, nei siti di coupon, tanto sono state sdoganate: le lezioni su Skype sono la nuova frontiera dell’apprendimento à porter. Lezioni di cosa? Più o meno di tutto: dalle lingue al canto, dal mixaggio alla chitarra. Del resto non c’è da stupirsi: se le più prestigiose università, già da oltre un decennio, offrono master online, e se e-learning e telelavoro sono realtà più che mai solide, era solo questione di tempo perché anche il sottobosco di chi offre lezioni private si attivasse. Bastano una connessione a Skype e una webcam.
Come funzione? Più o meno come quando si cerca qualsiasi servizio sul web: si googla l’attività richiesta e ci si ritrova nella selva di offerte di aziende, private, directory. Fatta la scelta, si prenotano le lezioni. Alcuni offrono la prima di prova, dopo di che si acquista un pacchetto di 5/10 lezioni oppure una singola. Il pagamento si fa via paypal, mentre si consiglia ovviamente di evitare di dare i codici della propria carta di credito.
La parte da leone la fanno le lingue: grandi scuole che offrono il servizio a distanza e neolaureati che arrotondano insegnando l’italiano agli stranieri. Una lezione può comprendere, oltre alla conversazione, il commento di compiti spediti online e la lettura condivisa di materiale didattico.
Negli Stati Uniti, patria di neologismi a effetto, c’è già il termine Skypercise, che sintetizza il mondo delle lezioni di fitness o discipline olistiche via Skype. A differenza dei classici dvd o delle più moderne lezioni su youtube e on demand, con la Skypercise non si può barare: l’insegnante è lì, dall’altro lato dello schermo, che ti esorta a contrarre un pò di più gli addominali e a fare ancora una ripetizione.
In Italia inizia a esserci chi offre lezione via Skype di yoga e meditazione. Più avanti il mondo della musica, che propone già insegnanti virtuali di chitarra classica, chitarra moderna, canto, musica. O quello delle ripetizioni scolastiche.
Ma l’aspetto veramente interessante è la possibilità di spaziare ben al di là dei confini della propria città, nonchè del proprio stato e continente: se il principio è l’azzeramento delle distanze, tanto val approfittare di Skype per contattare insegnanti prestigiosi, difficilmente reperibili in altra maniera.
Il vantaggio è intuitivo: si guadagna tempo, perché la flessibilità è massima e non serve spostarsi, e denaro, perché i corsi a distanza costano dal 30 al 50% in meno di quelli vis à vis. Il limite, intuibile, è la mancanza di contatto. Ed è un limite più o meno grande a seconda delle discipline: una lezione di lingua, soprattutto se si tratta di fare conversazione, può essere molto simile e di pari efficacia se fatta di persona o attraverso uno schermo.
Più problematico l’apprendimento, di materie legate alla performance, dal canto al pianoforte, dove è coinvolta una buona dose di fisicità, dal respiro alla postura. E’ bizzarra l’idea di apprendere via Skype i segreti della cucina, che per definizione si affida ai sensi: un sapore o un profumo possono solo essere intuiti attraverso lo schermo.