La scorsa settimana, abbiamo scritto del mestiere del mental coach e di come lavora sul potenziale che ognuno ha dentro di sé e aiuta a scoprire quali pensieri negativi e convinzioni limitanti ostacolano il raggiungimento dei propri obiettivi.
Ecco gli step che bisogna affrontare con un coach mentale.
Spesso le persone credono di avere obiettivi chiari, ma parlando con loro, si scopre che non è così. Capita di frequente, infatti, che chi si rivolge a un mental coach sia convinto di voler raggiungere un determinato traguardo, ma quando si chiede loro quali emozioni affiorano pensandosi nella situazione desiderata, si rendono conto di avvertire disagio. Perché? E’ ciò che vogliono davvero o il loro desiderio è frutto di pressioni sociali? Per esempio: un uomo vuole fare carriera, ma in vent’anni non è ancora riuscito a ricoprire una posizione dirigenziale. Vuole davvero diventare il manager dell’azienda per cui lavora, o vuole arrivare a questo traguardo solo perché suo padre gli ha ripetuto più volte che le persone importanti sono quelle che comandano? Il primo step, allora, è fare chiarezza sui propri obiettivi. Il mental coach, in un primo incontro, aiuta chi ha di fronte a fare luce su ciò che desidera davvero e a diventare consapevole del vero traguardo che vuole aggiungere.
Una volta emersi i reali obiettivi da raggiungere bisogna scoprire che cosa ha impedito il loro raggiungimento fino a questo momento. Generalmente si tratta di convinzioni limitanti che la persona ha alimentato, dentro di sé, in modo più o meno consapevole, durante il corso degli anni. Gli esempi più frequenti sono: “Se avrò successo, gli amici e i colleghi mi invidieranno e io rimarrò da solo”, “Sono una donna e devo scegliere tra famiglia e carriera”, “Tutte le mie relazioni finiscono: gli amici e i partner che frequento mi tradiscono”. Questi pensieri possono essere gli ostacoli principali da superare per arrivare ai traguardi prefissati. La prima orazione è diventare alleati di se stessi e non sabotatori: bisogna cambiare la convinzione distruttiva in una più costruttiva.
Serve tempo per scardinare convinzioni che si sono alimentate durante tanti anni. Una volta fatta tanta chiarezza sui propri obiettivi, con il mental coach si lavora per raggiungerli. La persona riceve esercizi da fare a casa, da solo, e traguardi da raggiungere. Mentre lavora su se stessa, formulando affermazioni positive, con l’immaginazione creativa e con gli esercizi comportamentali che dovrà mettere in atto vedrà dei cambiamenti intorno a sé e, periodicamente, si valuta quanto è riuscita a raggiungere.