“Lo ammetto: non ho memoria. Mentre parlo, non mi ricordo più nomi, concetti, idee che avevo”. O ancora: “Mi piacerebbe riuscire ad esprimere le mie idee in modo più chiaro, sintetico, ma mentre parlo, anche se sono convinto della bontà delle mie argomentazioni mi sembra che i miei discorsi si perdano, o siano poco efficaci”.

Quante volte avete sentito un amico, un conoscente o un collega fare queste considerazioni. Magari tante quante lo avete pensato anche voi stessi, notando con rammarico la difficoltà a ritrovare il filo logico dei vostri pensieri durante un discorso.

Può capitare: magari perché non si è abituati a parlare in pubblico o semplicemente perché non si possiede una capacità mnemonica lineare, quella che, per intenderci, si allena fin da piccoli con l’esercizio di ripetizione di poesie, filastrocche o brani epici, ma più evocativa, quindi più sensibile a immagini, colori o associazioni di pensiero. Un tipo di memoria scarsamente stimolata dalla scuola e dai percorsi tradizionali di studio, ma capace di fissare i concetti quanto quella basata sui testi e sulle parole.

Alla fine degli anni ’60 il cognitivista inglese Tony Buzan si accorse, nel corso dei suoi studi, di quanto i tradizionali metodi per prendere appunti fossero spesso poco efficaci per la memorizzazione delle informazioni.

Buzan iniziò quindi a pensare a una tecnica più efficace di memorizzazione. Ideò la cosiddetta mappa mentale, un grafico nel quale i concetti potessero essere sia in forma verbale che grafica. L’argomento principale si mette al centro dello schema, mentre i dettagli e i sotto temi vengono collegati per associazioni di idee tramite raggi via via verso l’esterno usando colori, disegni, simboli per visualizzarli in modo più intuitivo. Alla fine del lavoro si avrà così una ragnatela di parole, colori e simboli che permetterà di ritrovare agevolmente il percorso mentale da seguire.

Come creare una mappa mentale?
1. Procurati un foglio A4, penne, pennarelli, matite colorate.
2. Scrivi al centro del foglio il tema centrale della tua mappa, magari costruendoci intorno un’immagine simbolica.
3. Fai partire dal tema centrale 4 o 5 raggi e scrivi su ciascuna linea di ramificazione un concetto chiave legato al tema principale. Ora evidenzia ciascun ramo con un colore a tua scelta e associa a ciascuno un disegnino o un’icona rappresentativa.
4. A questo punto, fai la stessa operazione con ciscun raggio disegnato: usando lo stesso colore scelto, fai partire dei raggi sempre più piccoli, attribuendo a ciascuno un concetto e disegnando accanto un simbolo o un disegno.

Buzan consigliava di scrivere la propria mappa mentale a mano per far si che fosse una vera e propria opera personale di idee.

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