Perdere il lavoro, traslocare abbandonando gli amici, separarsi dal partner: sono eventi che lasciano un senso di vuoto, ma che possono aprire le porte a nuove prospettive. Basta provare a liberarsi dal rimpianto, osservare i problemi da diverse angolazioni, vivere con un pizzico di entusiasmo anche il quotidiano. Riuscirci è più facile di quanto di creda.

Di seguito sei passi per gestire al meglio il cambiamento.

Mantenere ben saldi i propri principi. Rimanere ancorati ai propri valori se la realtà cambia e le certezze si sgretolano non vuol dire irrigidirsi sulle proprie posizioni e guardare le cose da un’unica angolazione. I principi non sono mai statici, ma si modificano a seconda delle esperienze maturate e della fase di vita che si sta attraversando. Basta soltanto non imboccare scorciatoie che potrebbero condurre a uno snaturamento della propria identità o a una diminuzione del rispetto verso se stessi, restando fedeli ai propri ideali più profondi per imparare a metterli nel giusto ordine. Prima di tutto essere, poi fare, e per ultimo, avere.

Coltivare la tenacia. Perseguire un obiettivo può richiedere molti tentativi. Ciascuno di questi permette di avvicinarsi al proprio scopo e, nel corso di questo processo, porsi altri obiettivi, magari ancora più in linea con ciò che si è o che si vorrebbe diventare. La tenacia è la voce interiore che sprona: “Se non sei riuscito la prima volta, prova ancora”. Essere tenaci significa rimanere fedeli a un’idea o a un progetto, malgrado gli ostacoli e lo scoraggiamento che ne deriva. Provare, fallire e rialzarsi, più forti e più determinati di prima, deve essere un imperativo per chiunque aspiri al cambiamento.

Usare la creatività per osservare la realtà da prospettive diverse. Non è un invito a guardare i problemi infilando un paio di occhiali rosa: si tratta di riconoscere come i vecchi schemi facciano vedere la realtà solo in un modo, anzichè aprire a nuove possibili prospettive. Per riuscirci occorre trasformare il negativo in positivo, la rassegnazione in carica vitale, il vittimismo in piena assunzione di responsabilità, sforzandosi di attingere a quella enorme riserva di insospettabili potenzialità che ciascuno possiede. A patto di saperle riconoscere, perchè solo se si è convinti che esistono si possono utilizzare.

Sviluppare il più possibile il proprio pensiero laterale. Leggere molto, fare spaziare la mente negli ambiti più disparati, sforzarsi di guardare la realtà anche con gli occhi degli altri aiuta a superare gli stereotipi e tiene in esercizio la flessibilità mentale. Questo consente di osservare i problemi da diverse angolazioni, sviluppando punti di vista alternativi per superare gli schemi precostituiti. E’ dimostrato che avere idee da coltivare, inseguire curiosità non generiche o riuscire a esprimere una forma di creatività può svolgere un ruolo determinante in un processo di cambiamento.

Di tutti gli scenari possibili, focalizzarsi sul più entusiasmante. Il pensiero positivo indice le persone a vivere nel presente con maggiore consapevolezza e senso di responsabilità, nella convinzione che la qualità della vita dipenda in massima parte da quella dei pensieri che affollano la mente. Ogni azione, infatti, segue necessariamente un ragionamento, un modo di vedere le cose e di intraprendere la realtà. Ecco pensare bene porta a cambiare bene o, almeno, a cambiare meglio, mentre lasciare che i pensieri seguano il corso disordinato delle emozioni e degli stati d’animo porta a pensare male, vivere tristemente e caricarsi di negatività, rimandando o evitando il cambiamento.

Convincersi che il mutamento è un’opportunità… e non una punizione ingiusta, perchè offre sempre la possibilità di crescere e maturare. Basta essere disposti a uscire dalla propria zona di comfort, dall’autocommiserazione che consola, e affrontare i fatti per capire che cosa rappresenta un limite. Il cambiamento può essere paragonato alla guida di un’automobile su una strada che non è mai dritta, ma piena di bivi. Imboccarli o ignorarli dipende soltanto dalla scelta fatta in un attimo e, in questa frazione di tempo spesso si gioca l’intera esistenza. Ma non è detto che quel che attende dietro l’angolo sia negativo, perchè può aprire orizzonti inaspettati.

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