Un concierge assiste gli ospiti di un albergo a 360 gradi, indicando gli eventi cittadini del momento, riservando tavoli al ristorante o appuntamenti presso spa e istituti di bellezza, organizzando trasporti, visite mediche d’urgenza… In generale, a lui vengono demandati incarichi non svolgibili dal personale dell’albergo che innalzano la qualità del soggiorno.

Per esempio: “Miracoli ordinari, come trovare il biglietto per la finale dei mondiali di calcio all’ultimo minuto e miracoli meno ordinari, come esaudire il desiderio di un magnate russo che, dopo lo spettacolo all’Arena di Verona, vuole andare a Venezia a fare un giro in gondola; peccato le le gondole smettano di girare alle sette di sera” scrive Nicolò de Rienzo in “Nessun Problema. I segreti dei portieri del grandi alberghi”.

La discrezionalità è la prima virtù di un concierge. “Bisogna poi mettere in campo le qualità di uno psicologo, ascoltare più che parlare, immedesimarsi nei bisogni degli altri ed essere per loro un punto di riferimento” riporta de Rienzo. Capacità di problem solving, rapidità, intuito e fantasia fanno parte dei ferri del mestiere, così come l’abilità al multitasking, al lavoro sotto pressione, le conoscenza delle lingue (l’inglese è obbligatorio).

Gli hotel più blasonati richiedono titoli di studio superiori, ma un diploma alberghiero è sempre un ottimo biglietto da visita per trovare impiego. Indispensabile la conoscenza delle dinamiche di lavoro di un hotel di livello che si acquisisce con la gavetta sul campo.

Nei primi anni d’impiego come assistente, le retribuzioni si aggirano sui 1.300 euro al mese, che diventano circa 2.00 con un pò di esperienza.

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