Un computer sulle nuvole. Gli esperti di cloud computing sanno bene di cosa si tratta. Parliamo della tecnologia che consente di depositare dati, software e servizi non sul proprio pc personale ma in enormi data center accessibili online, senza bisogno di chiavette o cd. Tutto quello che serve per accedere ai dati è una connessione internet. Da qui il cloud, letteralmente “nuvola” che sta appassionando capi d’azienda, multinazionali e piccole imprese, che sempre più richiedono questa specializzazione anche per le nuove assunzioni.

“Da gennaio a oggi, spiega Angela Battaglia, manager divisione technology di Michael Page, società di selezione, abbiamo registrato un incremento del 20% delle ricerche per progetti di questo tipo. Le aziende stanno investendo moltissimo nel cloud. L’idea che i dati possano essere separati dal pc e depositati all’esterno, funziona”. Funziona talmente bene che secondo il Centre for Economics and Business research, grazie al cloud, nell’arco dei prossimi 5 anni, ci saranno 2,4 milioni di posti di lavoro in più solo in Europa. E in Italia, se entrasse in funzione, avrebbe un impatto sull’economia di 35 miliardi di euro (fino al 2015) per minori costi, creazione di nuovi impieghi e maggiore efficienza dei processi aziendali.

Tante le figure ricercate: system engineer, data center architect, application manager, CIO, IT manager, oltre ad altri tecnici esperti. Ibm, per reperire sul mercato alcuni di questi professionisti, ha deciso di crearli. Il mondo accademico è infatti stato colto di sorpresa dal fenomeno della nuvola e ha subito attivato corsi e master ad hoc. Come il caso del Politecnico di Milano e Ibm, che hanno organizzato un master per giovani laureati dal titolo “Sistemi centralizzati per il Cloud computing”.

400 ore di formazione in 24 mesi e 16 assunzioni da parte di Ibm: “Per noi questo è un settore strategico, spiega Carla Milani, university relations manager Ibm Italia, e le università italiane non sono ancora focalizzate su una formazione specifica. In questo modo incentiviamo entrambe le cose. Ovviamente le lauree preferite sono ingegneria informatica, elettronica e delle telecomunicazioni, matematica, fisica. Ma cerchiamo per lo più eccellenze”.

Per chi fosse interessato a lavorare nel cloud, da tenere sempre sott’occhio sono i siti internet di Google e degli altri giganti IT. Il team enterprise di Mountain View ad esempio, ha assunto nei mesi scorsi molte risorse per il comparto ma non smetterà di guardarsi intorno. Stessa cosa per Hp che in questo momento ha circa 30 posizioni aperte, relative, fa sapere l’azienda, a profili tecnologici inscrivibili alla visione strategica cloud.

Di

Lascia un commento