Scimmie, canguri che hanno messo al mondo altri canguri, orsetti lavatori, galline ornamentali, capre tibetane, pecore, asini, anatre. Benvenuti nella fattoria didattica più pazza del mondo: Barbata struzzi, di Nuoro, ideata da Massimiliano Demontis.
Come è nata l’Idea? “Volevamo produrre carne. Ma mi dispiaceva ammazzare gli struzzi. Avevo investito 15 mila euro per acquistare 18 animali. L’allevamento era arrivato a 80 capi. Oggi sono solo 10 di cui vendo le uova. Ma ci sono tanti altri animali, che ho avuto gratis da circhi e parchi zoologici. Io li ritiro, li curo, li tengo qui”. Liberi in uno spazio di 13 ettari, con casette, ricoveri, mangiatori.
C’è anche un casolare, per l’accoglienza e spazio per i picnic: non c’è ristorazione. Tutti possono avvicinarsi agli animali, ricevere spiegazioni. L’ingresso costa 6 euro. Coi proventi delle visite, Demontis acquista il mangime per gli animali: sono oltre 70m balle di fieno al mese. Arrivano qui centinaia di visitatori. Oggi Demontis legge e studia, per curare al meglio i suoi animali, appoggiandosi a un veterinario di Bari, specializzato in animali esotici. E gli piacerebbe offrire pet therapy.
Roberto Secci, giornalista, ha creato con altri giovani esperti ed educatori, la Fattoria dei Pollicini verdi. “Insegniamo ai bambini a coltivare i semi, a conoscere abitudini e fasi di crescita degli animali. L’ingresso costa 5 euro a persona”. Cinque persone stanno stabilmente in fattoria che produce quello che si consuma o scambiano i propri prodotti con mangimi. In Lazio, per ora, non serve un diploma per operatore didattico in fattoria, come in altre regioni. Basta aprire, organizzare l’accoglienza con una struttura coperta, non servire pranzi o merende per cui serve una specifica autorizzazione.
Ancora più complesso, a livello di autorizzazioni comunali e sanitarie, l’apertura di un agriasilo. “In questo settore ci sono grandi opportunità di sviluppo, di crescita economica, per le imprese, culturale, per le famiglie e per i bambini. E di riqualificazione di aree abbandonate, vicino o dentro le città. Noi siamo aperti da pochi mesi e già accogliamo visitatori, aiuti e volontari, che ci conoscono grazie al passaparola e ai social network. Sul web abbiamo lanciato anche iniziative come l’adozione di un pulcino a distanza.”
Ecco come si apre una fattoria didattiche in 5 mosse:
– Cosa sono. Sono fattorie che aprono a gruppi, famiglie, bambini per far conoscere dal vivo la vita dei campi e degli animali.
– Caratteristiche. Ordine, pulizia, servizi igienici, luoghi dedicati all’accoglienza dei visitatori, persone in grado di seguire i gruppi, dare spiegazioni, coinvolgere le persone in attività didattiche.
– Come si aprono. Ogni regione ha le sue regole. In molte regioni, si richiede la presenza di un operatore didattico con diploma.
– Ipotesi di guadagno. Diversificare il business aumenta i guadagni. I ticket integrano il reddito agricolo. Aumentano la vendita diretta, se prevista, o l’attività agrituristica.
– A chi rivolgersi. Per la qualifica di operatore didattico, richiedere alle singole regioni Per maggiori informazioni clicca