Sei una persona che tende a vedere il bicchiere mezzo pieno? Riesci ad adattarsi alle diverse situazioni che la vita mette sul tuo cammino? Di fronte alle avversità reagisci pensando alle cose buone che hai già ottenuto? Secondo uno studio dell’Università americana Carnegie Mellon i pazienti più ottimisti hanno dimostrato di essere meno colpiti dalle infezioni virali più lievi, come il raffreddore comune, e di reagire più rapidamente ed efficacemente all’infezione. L’atteggiamento psichico più positivo sembra influire molto bene anche sulle difese immunitarie, stimolandole e rendendo l’organismo più forte.
Ci sono persone capaci di incoraggiare gli amici o i parenti che si trovano ad attraversare un momento particolarmente difficile o che stanno affrontando una malattia: sanno come rincuorarli, ascoltarli nelle loro difficoltà e riescono a volte a sostenerli aiutandoli a riconoscere qualche aspetto positivo che nell’angoscia del momento era stato trascurato e le possibili vie d’uscita che si offrono loro.
Eppure, le stesse persone non sempre hanno la stessa inclinazione positiva nei confronti di se stesse: si colpevolizzano per la circostanza o per la malattia nella quale si trovano, perdono la speranza di poter trovare le risorse per affrontare la situazione critica. Anche le persone più ottimiste quando sono toccate in modo diretto e da vicino da condizioni difficili, e proprio quando ne avrebbero più bisogno, tendono a perdere fiducia in se stesse. Come si può intervenire per modificare l’atteggiamento di paura, frustrazione, negatività?
Prova a pensare con un certo distacco a ciò che ti sta accadendo così come faresti con un’amica a cui vuoi bene e che perciò vorresti aiutare facendoti guidare da un’analisi pratica e funzionale, la più lucida ed equilibrata possibile. Non lasciarti sopraffare dalle paure; nel caso di una malattia, è un cambiamento che può essere traumatico, non è detto che però sia solo negativo. Non è una colpa ammalarsi e perciò non considerarla una punizione.