Saper vivere in relax, pace e lentezza cercando la chiave della realizzazione dentro se stessi. A dar voce a quaro paradigma è un ingegnere impiegato nella sede californiana di Google, dove qualsiasi risposta ad una domanda viene elaborata in 0,18 centesimi di secondo. Il suo nome Chade-Meng Tan e il suo corso “Search inside yourself” ha avuto un successo tale da dar vita a un libro dal titolo omonimo, già diventato bestseller. Il trionfo di Chade-Meng è un chiaro segnale della necessità di lentezza e introspezione nella vita odierna.
“La felicità è accessibile a tutti: non c’entrano denaro, amore e fortuna. E’ un sentimento che ognuno di noi può scoprire” spiega Chade-Meng, secondo cui esistono tre ingredienti base per raggiungere la pace mentale: concentrazione, capacità di guardarsi dentro e compassione per gli altri.
I vantaggi per la salute sono noti: la scienza ha dimostrato che rallentare i ritmi aiuta a controllare lo stress, abbatte il rischio di ansia e depressione, migliora la consapevolezza, il buonumore e l’atteggiamento verso gli altri. Ingredienti fondamentali per vivere meglio.
“Il lavoro diventerà la fonte della tua felicità” scrive Chade-Meng nel suo libro. Può suonare paradossale, ma un cambio di prospettiva può modificare l’approccio alla vita lavorativa, a vantaggio dell’efficienza. Cominciare è semplice: stop alle riunioni inutili, ai lavori vissuti in modo individuale, alle invidie verso i colleghi. Via libera al gioco di squadra, all’ascolto del prossimo e alla dedizione completa al proprio compito. Senza trascurare qualche piccola pausa: concedersi intervalli nel lavoro o nello studio aiuta a migliorare la memoria e concentrazione.
Rispondere al telefono mentre si sta scrivendo una relazione, con la fidanzata in attesa sull’altra linea e il cappuccino della colazione ormai freddo sulla scrivania. E’ questa l’essenza del multitasking, ovvero fare più cose insieme per ottimizzare i tempi. Una sindrome osannata dalla società moderna, ma spesso deleteria. Uno studio della Stanford university ha dimostrato che un cervello bombardato di informazioni tende a lavorare male perchè non riesce a discernere i compiti rilevanti da quelli che lo sono meno. Meglio, quindi, dedicarsi a un impegno alla volta, con la massima concentrazione. Ne gioverà non solo il lavoro, ma anche la salute.