Scommettere all’inglese. Da queste estate possiamo farlo su quesiti che non siano propriamente legati ai classici argomenti da scommessa, come i cavalli o il calcio. Le chiamano novelty bet: potremmo tradurle con scommesse di costume o scommesse alternative. Argomenti frivoli o serissimi, legati a casi di cronaca o alla politica su cui puntare con una certa dose di lungimiranza o senso dell’umorismo, a seconda dei casi. Sembra una stupidaggine, eppure piace.
I britannici punterebbero su qualunque cosa. Gli americani meno, perchè hanno in mente che scommettere sia peccaminoso e quindi di fatto lo vietano. E noi italiani? La normativa che ci consentirà di sentirci un pò più inglesi, sotto questo punto di vista, è entrata in vigore questa estate. Tecnicamente si chiama palinsesto supplementare.
Nel nostro Paese azzardo e scommesse sono regolamentate dai Monopoli di Stato, Aams. Il consumatore è contemporaneamente tutelato e fregato. Tutelato perchè gli garantisce la libertà di giocare e di sentirsi sicuro, grazie ai controlli effettuati sulle aziende che propongono i giochi. Fregato perchè lo Stato guadagna dai giochi, perciò di fatto non ha alcun reale interesse a disincentivare il settore. Sulle sigarette c’è scritto che il fumo uccide e più di un terzo degli italiani continua a fumare. Sui siti di gioco c’è scritto “gioca il giusto” o “con responsabilità” e ovviamente la gente gioca a più non posso.
Finora Aams ha inserito periodicamente nel palinsesto delle scommesse possibili solo pochi esempi di novelty bet, rigorosamente scelti e gestiti dall’amministrazione stessa: qualche puntatina su Festival di Sanremo, Isola dei Famosi, Grande Fratello, Oscar e poco altro.
La novità è che da adesso il palinsesto di scommesse potrà essere esteso al altri proponenti, cioè a bookmaker privati già concessionari, cioè come soggetti che possono vendere questo genere di servizi. Questi soggetti (società o relativi siti web) potranno ideare scommesse alternative, inoltrare ad Aams il testo dei quesiti da proporre al pubblico e, ottenendo l’approvazione entro qualche settimana, lanciare poi il tutto online, cominciando ad incassare.
Come andrà? Gli analisti nutrono ottime speranze di riuscire a pelare anche gli scommettitori nostrani. Considerando che il mercato delle scommesse sportive è in crescita in molti Paesi e che la fetta di mercato online è in ascesa, esiste (purtroppo) un ampio spazio di conquista. Cioè ci sono notevoli possibilità che una comunicazione trasgressiva e multimediale riesca a spillarci anche gli ultimi euro dal borsellino.