Dimenticate le canadesi. Arrivano direttamente dalla Francia i campeggi di lusso, dove al posto delle tende si dorme in casette mobili, dotate di tutti i comfort.

“E’ una delle più belle attività del mondo. Aria aperta, molta attività fisica, contatto con la gente” esordisce Stefano Lampati, ex meccanico oggi direttore del camping eco-chic Albatros, 30 ettari a San Vincenzo (Li).

Il campeggiatore di oggi vuole tutti i comfort. Senza rinunciare al contatto con la natura. Perchè non accontentarlo? Si è mosso in questa direzione il gruppo Elite Club vacanze, creato dalla famiglia Cardini Vannucchi, che possiede e gestiste otto villaggi, tre ostelli, ristoranti e altre strutture in Italia e Europa.

“La caratteristica sono le mobilhome: casette su ruote, di 3×8 m, con uno-due bagni, aria condizionata, stanze e una veranda molto ampia” spiega Stefano Lampati, il direttore. “Le casette devono essere sempre in perfetto stato, con manutenzioni annuali e sostituzioni ogni otto anni. Una parte delle mobilhome sono di proprietà o in locazione a tour operator europei”.

L’ecocampeggio non rovina il territorio, perchè gli allacciamenti agli impianti sono facilmente removibili e l’ambiente si può riconvertire. E’ un argomento per ottenere i permessi di urbanizzazione su un terreno di proprietà o in affitto.

Per aprire un campeggio eco-chic bisogna Individuare un’area e presentare un progetto e una richiesta di urbanizzazione in Comune. Informarsi sulla normativa regionale sui tipi di costruzioni. Indagare sugli affari degli altri campeggi. Personalizzare l’offerta, tenendo conto del territorio e della clientela. All’inizio, l’imprenditore può lavorare da solo. Poi servono responsabili per infopoint, check-out, booking, amministrazione. All’Albatros lavorano 200 persone.

Per un ecovillaggio di 3-4 ettari ci vuole un investimento di 1 milione di euro. Una mobilhome costa circa 20mila euro. E il prezzo per il soggiorno nella mobilhome varia da 46 a 150 euro.

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