Britney Spears, Asia Argento, Lindsay Lohan: sono solo tre delle ragazze che si sono guadagnate dai media, l’appellativo di “cattiva”. Aggettivo con cui si vogliono puntualizzare atteggiamenti non proprio politically correct.
Il dubbio viene: queste ragazze sono davvero così come si mostrano, o stanno recitando una parte? Le cattive ragazze in assoluto non esistono. In ognuno di noi esiste una parte in ombra e una più luminosa. Quelle che trasgrediscono a comportamenti socialmente accettati, adottando abbigliamenti sessualmente espliciti, lo fanno perché hanno bisogno di apparire o di sentire parlare di sé.
Come se questo fosse un modo per essere riconosciute dagli altri o per riconoscersi. Oppure perché hanno bisogno di reagire a situazioni che hanno vissuto in passato. Altre, invece, dietro al loto atteggiamento nascondono un disagio profondo che può debordare nella patologia.
“Non ci bastava imitarli, noi volevamo essere come loro!”: questa frase detta da Emma Watson, Nicki nel film Bling Ring di Sofia Coppola che narra la storia di quattro adolescenti che rubano nelle case dei vip oggetti simbolo, è significativa.
L’adolescenza attraversa inevitabili momenti di trasgressione e di omologazione. Sentirsi parte di un gruppo è fondamentale, in questo momento della vita. Appartenere a una realtà compatta che va contro qualcosa, fa sentire nella massa diversi. Ecco perché molte ragazze cattive sono stereotipate: indossano shorts mozzafiato, sfoggiano piercing o tatuaggi su ogni parte del corpo, masticano parolacce come chewingum, fumano, lanciano messaggi sessuali senza troppe allusioni o inibizioni.
Le bads girls, per distruggere un mito in cui non ritrovano un modello, vanno contro tutto e tutti e, con determinazione, raggiungono traguardi mobili, che durano per breve tempo. E quando se ne rendono conto provano una frustrazione fastidiosa da non riuscire a gestirla, rischiando di cadere in dipendenze, come droga e alcol o di commettere gesti inconsulti. Oppure diventano ancora più cattive.
Spesso, infatti, alle celebrità tocca sfidarsi a colpi di gesti sempre più trasgressivi, per conservare il titolo della ragazza più cattiva e rimanere sulle copertine. Così fanno le adolescenti: per essere le leader del gruppo, si spingono sempre più in là. Ma nel lungo periodo, anche le brave arrivano alla meta. Vivono momenti difficili all’inizio, ma quando raggiungono ciò che desiderano, di solito, lo mantengono.