Per la maggior parte delle persone, ogni cambiamento è vissuto come negativo o porta con sé forti timori. Perché succede? Come affrontare la vita in modo positivo?

Secondo l’antropologo Gregory Bateson, la capacità di adattamento al cambiamento è un processo graduale. Il livello zero consiste nella resistenza: ci si illude di poter restare sempre uguali a se stessi, anche se ciò procura disagio e insoddisfazione. Successivamente, però, si comincia a sentire l’esigenza di uscire da questa situazione di stallo: è il primo livello, quello del cambiamento incrementale.

Mano a mano che si prende consapevolezza dei vantaggi di questo approccio, si entra nella fase del cambiamento sviluppativo, in cui si fanno spazio nuove abilità, si esplorano territori sconosciuti, si adottano differenti modi di pensare. Poco alla volta, il cambiamento non riguarda più solo i comportamenti, il lavoro o le relazioni, ma è più profondo: è il livello evolutivo. E quando si è in grado di dare nuova direzione alla propria vita, si arriva all’ultimo livello, chiamato appunto rivoluzionario.

Di fronte a un bivio, tutti si chiedono: “Cosa succederà se cambio?”. Ma quasi nessuno si domanda: “Cosa succederà se non cambio?”. E’ fondamentale analizzare la situazione con oggettività, magari facendo una lista dei pro e dei contro. Nessun cambiamento andrebbe improvvisato, ma pensato, elaborato, pianificato. Come? Facendo una mappa della visione: uno schema o un riassunto degli obiettivi da raggiungere. Quest’operazione ha un effetto calmante.

Individuare le vere motivazioni che stanno dietro il cambiamento, chiedendosi il perché delle proprie intenzioni. Per esempio, quanto volte si è deciso di cambiare (taglio di capelli, forma fisica) per compiacere gli altri e non se stessi? Non affrontare tanti cambiamenti insieme, ma uno alla volta, distinguendo quelli che hanno la precedenza da quelli che possono aspettare.

Ogni passo va celebrato: è il concetto di rinforzo positivo, che fa da incentivo all’azione. Gli eventuali insuccessi richiedono invece una riflessione.

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