Quando si parla di figli unici, prevale spesso il pregiudizio: che si sentano soli, che nella vita abbiano meno: meno riferimenti nella rete sociale, un minore senso di appartenenza al gruppo, meno stimoli. Eppure, una recente ricerca inglese condotta su 40mila famiglie sostiene che i bambini senza fratelli sono contenti di essere tali e non sentono alcuna mancanza.

Sembra che proprio perché sono cresciuti solo con i genitori, i figli unici siano particolarmente socievoli e precoci nelle amicizie. Non solo costruirsi un gruppo di amici per loro è un obiettivo di primaria importanza, ma spesso sono le madri a diventare amiche, per spingere i figli a frequentarsi fin dall’asilo.

Così facendo creano una rete di relazioni diversa da quella fraterna ma, non per questo, meno solida o intima. Certo la complicità e l’alleanza di fronte ai genitori non si può ricreare: ma, non per questo, i figli unici sono soli.

I figli unici hanno il privilegio di essere il solo oggetto d’amore dei loro genitori, e ciò accresce la loro autostima. Più si è amati, più si è in grado di affrontare la vita.

Non sono più isolati come i figli unici di un tempo, timidi e sempre chiusi in casa, perché sviluppano la loro socialità fin dall’asilo. Cercano quello che non hanno, sono estroversi, molto attenti all’altro e propensi a stabilire relazioni.

Hanno maggiori disponibilità sia in termini di spazio (non devono dividere la cameretta con fratelli e sorelle) sia patrimoniali (quando si è figli unici, ala possibilità di ricevere doni e aiuti economici è più elevata).

Ma oltre ai vantaggi, ci sono anche gli svantaggi di essere figli unico: il rischio è l’eccesso di aspettative da parte dei genitori, che concentrano le loro attenzioni su un unico soggetto, investendolo di responsabilità.

I figli unici temono, più di ogni altro evento, l’arrivo di un rivale. Questo aspetto del carattere è incancellabile. Chi ha fratelli o sorelle, per quanto possa avere rapporti difficili nell’infanzia, nell’età adulta si riconcilia sempre.

Tanta attenzione esclusiva fa si che, spesso, il figlio unico sia destinato a una professione prestigiosa. I figli unici non sono quindi isolati: anzi, sembrerebbe che questi ragazzi siano quasi costretti al successo, perché il modello educativo dominante oggi tende ad andare incontro ai ragazzi, tirando fuori tutte le loro potenzialità.

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