Rende i cibi molto più invitanti, ma se respirato in grandi quantità diventa dannoso. Sembra una bufala ma, purtroppo, é tutto vero: nel 2008 un cittadino statunitense, si è ammalato di bronchiolite obliterante per avere mangiato popcorn da cuocere in forno, o meglio per aver sniffato il loro aroma di burro. Adesso il giudice ha sancito il suo diritto a un risarcimento record di 5,5 milioni di euro da parte dell’azienda produttrice. Vediamo perchè il diacetile, questo additivo, é dannoso se inalato in dosi massicce.
Il diacetile é una sostanza aromatizzante, naturale o natural-identica, responsabile dell’aroma di burro. Si forma naturalmente nei processi di fermentazione che avvengono nella produzione di numerosi alimenti, come il burro, i formaggi, la birra e il vino. Nel burro la sua presenza é gradita, perché gli conferisce l’aroma caratteristico; nella birra, invece, é un indice di problemi.
Il diacetile viene aggiunto a numerosi alimenti (popcorn, biscotti, snack, margarine, brioche) per conferire l’aroma di burro. E’ inutile, però, cercare in etichetta la voce “diacetile” perché, a norma di legge, la sua presenza ricade sotto la voce “aromi”.
A livello di sicurezza alimentare non c’é differenza tra la molecola naturale e quella prodotta dall’industria attraverso un processo chimico. L’aroma viene chiamato natural-identica proprio perché le sue proprietà e caratteristiche sono identiche a quelle di origine naturale.
Alcune categorie di persone, più vulnerabili, sono maggiormente esposte alle conseguenze negative del diacetile. Senza arrivare alle malattie respiratorie serie, potrebbero avere, per esempio, degli attacchi d’asma. Per precauzione, i bimbi allergici, gli anziani con bronchite cronica e le persone che soffrono di una malattia respiratoria, non devono annusare il profumo di burro: il diacetile potrebbe scatenare fastidiose reazioni, anche se passeggere.
Il pericolo di ammalarsi, com’é accaduto al cittadino statunitense, é molto basso: per contrarre una malattia cronica come la bronchite obliterante, ci vorrebbe un’esposizione continuata e prolungata per decenni. Insomma, quello dello sniffatore americano è un caso limite; del resto, questa persona ha annusato popcorn due volte il giorno per anni.