Sa coinvolgere, eccitare, divertire. E’ in grado di commuovere, toccare la sensibilità, provocare emozioni forti. Riesce anche a far piangere gli adulti come i bambini. Talvolta arriva anche a generare incubi, a evocare dall’inconscio turbamenti mai dimenticati. A tutti è evidente lo straordinario potere del cinema. Quello che invece non tutti sanno è che può funzionare come vero e proprio strumento di autoanalisi e di crescita personale, conducendo lo spettatore in un vero e proprio viaggio alla scoperta di se stesso. Un viaggio che avviene attraverso un percorso, condotto da un terapeuta, che prende in nome di cineterapia.

La cineterapia è uno strumento terapeutico che supporta una cura per portare alla luce problematiche di cui l’individuo non è consapevole. E’ un processo favorito da due fattori in particolare: il meccanismo di identificazione nei personaggi del film; la capacità del cinema di abbattere le barriere individuali che spesso impediscono di vivere emozioni e sensazioni di paura. Colui che guarda un film, infatti, nascondendosi dietro ai personaggi, riesce ad analizzare ed esplicitare emozioni che in altre situazioni rimangono sopite per timore o difficoltà.

La cineterapia permette, attraverso la visione di pellicole scelte dallo psicologo, di scavare nell’anima, sboccando nodi emozionali e portando alla luce dinamiche irrisolte. La seduta inizia con la visione del film e prosegue con una fase di discussione in cui gli spettatori danno libero sfogo all’esplorazione delle proprie reazioni e delle emozioni scaturite dalla visione della pellicola. Questo momento di analisi e di confronto avviene in maniera del tutto naturale, senza una scaletta predefinita, grazie all’interazione e al dialogo tra i partecipanti.

La cineterapia è un valido aiuto per chi vuole migliorare la conoscenza di sè, meditando sul proprio percorso esistenziale. Poichè non ha veri e propri fini curativi, viene utilizzata per gli individui che non soffrono di importanti disturbi psichiatrici.

In quest’ottica, quindi, la cineterapia diventa qualcosa di molto più complesso del cinema inteso come semplice passatempo a effetto ludico-consolatorio. Spesso, infatti, la si associa erroneamente al potere rassicurante che hanno alcuni film sull’umore della persona in particolari momenti della vita. Questa capacità, seppur importante e benefica, non ha niente a che vedere con la cineterapia e con il suo obiettivo: utilizzare le pellicole come mezzo per condurre l’individuo lungo un percorso esistenziale, favorendone il cambiamento, la trasformazione e l’evoluzione. E’ un’opportunità di conoscenza profonda di se stessi, di crescita personale e di autorealizzazione.

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