Dal primo aprile la bolletta della luce è aumentata del 5,8 per cento e quella del gas dell’1,8 per cento. Ad annunciarlo è stato il presidente dell’Authority per l’Energia, Guido Bortoni. Per una famiglia tipo si tratta di un aumento della bolletta elettrica di 27 euro e di 22 euro per quella del gas.
Sospeso per un mese un ulteriore rincaro della bolletta della luce. L’aumento della bolletta del 5,8 per cento da aprile, infatti, non comprende l’aggiornamento per gli incentivi diretti alle fonti rinnovabili e assimilate che pesano per ulteriore 4 per cento circa sulla bolletta. L’aumento scattera’ da maggio.
Una decisione, questa, spiega Bortoni, per “dare un segnale chiaro e concreto. Il tempo di un mese potrà servire ai decisori delle politiche energetiche per operare migliori scelte, con modalità sopportabili per i cittadini e per le imprese, alle quali si sta già chiedendo uno sforzo titanico vista la congiuntura economica”.
Per l’elettricità, l’aumento del +5,8% in vigore da aprile, deriva sostanzialmente dagli incrementi del petrolio, dai maggiori costi per il mantenimento in equilibrio del sistema e dall’andamento della borsa elettrica sia per effetto dell’emergenza freddo di febbraio sia in una visione prospettica. Il petrolio, è cresciuto dell’8,5% solo nell’ultimo trimestre e del 37,5% rispetto alla fine del 2010 mentre il contestuale deprezzamento dell’euro ha spinto i prezzi a picchi storici finora mai raggiunti (97,74 il 13 marzo scorso).
Anche l’esigenza di interventi urgenti per la sicurezza del sistema elettrico in presenza di una crescita esponenziale della generazione da fonti non programmabili e intermittenti, in particolare il fotovoltaico, rappresenta il 40% circa dell’aumento del 5,8%. L’Autorità è già intervenuta e sta lavorando ad ulteriori misure per far si che i maggiori oneri dei servizi per assicurare l’equilibrio del sistema elettrico vengano in parte sostenuti dai produttori e non integralmente trasferiti alla collettività dei consumatori.
Per il gas, l’aumento della materia prima, i cui prezzi sono ancora legati alle quotazioni del petrolio e la crescita degli oneri di distribuzione avrebbero comportato un aumento dei prezzi del 2,2%. Tuttavia, l’Autorità ha potuto contenere l’incremento all’1,8% per effetto del nuovo metodo di aggiornamento che tiene conto anche del decreto “cresci-Italia”, che include fra i parametri utilizzati per determinare i corrispettivi a copertura dei costi della materia prima, il riferimento a una quota gradualmente crescente ai prezzi che si formano sui mercati europei. Nell’incremento sono compresi gli incentivi per la promozione dell’efficienza energetica che, dallo scorso anno, vengono sostenuti attraverso le bollette del gas.
Dal primo aprile, il prezzo di riferimento dell’elettricità sarà di 18,292 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. La spesa media annua della famiglia tipo sarà pari a 494 euro così ripartiti: 294 euro (pari al 59,5% del totale della bolletta) per i costi di approvvigionamento dell’energia e commercializzazione al dettaglio; 69 euro (14%) per i servizi tariffati a rete ( tramissione, distribuzione e misura); 67 euro (13,5%) per le imposte che comprendono l’iva e le imposte erariali (o accise); 64 euro (13%) per gli oneri generali di sistema, fissati per legge.
Dal primo aprile, i prezzi di riferimento del gas saranno di 87,92 cents di euro per metro cubo, con un aumento di 1,5 cents di euro, tasse incluse. Per il cliente tipo, ciò comporta una spesa di circa 1.231 euro su base annua. La spesa media annua della famiglia tipo sarà così suddivisa: 500 euro (pari al 40,6% del totale della bolletta) per la materia prima; 423 euro (34,4%) per le imposte che comprendono le accise (17,4%), l’addizionale regionale (2,3%) e l’iva (14,7%); 62 euro (5,0%) per trasporto e stoccaggio; 147 (11,9 %) per la distribuzione; 99 (8%) per vendita al dettaglio, commercializzazione all’ingrosso ed oneri aggiuntivi.