Falsificare i marchi è un reato, così come vendere prodotti contraffatti. E’ illecito anche acquistarli, se viene fatto in modo consapevole.

Il giro del falso ha dell’incredibile: si copia qualsiasi cosa. Dalla borsa più chic alle sneakers all’ultima moda. Il settore dell’abbigliamento fa da padrone, ma non manca la contraffazione di profumi, cosmetici, occhiali, medicinali, sigarette, film e giocattoli. Il mercato del falso non ha confini. La maggior parte dei prodotti contraffatti, il 70%, arrivano dal Sud Est asiatico. Una buona del rimanente, invece, si produce nell’area del Mediterraneo, Italia compresa. I prodotti, una volta finiti, vengono poi venduti in tutto il mondo.

Adiconsum ha realizzato un sondaggio per capire meglio l’atteggiamento dei consumatori nei confronti della contraffazione. I prodotti di abbigliamento delle false griff sono i più acquistati. Per l’82,3% degli intervistati, il basso prezzo di vendita ha spinto all’acquisto del prodotto contraffatto. Spesso però il consumatore non riscontra una significativa differenza di qualità con l’originale. Infatti il 71,2% delle persone che ha comprato merce contraffatta si dichiara soddisfatta e pronta a ripetere la scelta.

Il 72,9% non si sente in colpa nei confronti del fisco nè per aver alimentato gli interessi della malavita o aver danneggiato l’economia e il mercato, ma guarda solo alla propria convenienza.

Come arginare il fenomeno della contraffazione?
Secondo gli intervistati le soluzioni sono legate al prezzo: creare seconde linee di marchi di prestigio a prezzi più accessibili, oppure ridurre i prezzi dei top gamma originali stessi.

Il mercato del falso ruota intorno a un vero e proprio sistema industriale e commerciale: ha la sua produzione, i propri canali di vendita e molti clienti. Tutto ciò incide sulla realtà economica del Paese. Oltre a essere articoli potenzialmente pericolosi per la salute, provocano danni economici alle imprese, perdita di posti di lavoro, diminuzione di entrate fiscali, costituzione di fondi di denaro occulto e finanziamento di criminalità organizzata.

Fino a ieri c’erano solo i venditori ambulanti che camminavano avanti e indietro lungo la spiaggia carichi di sacchetti pieni di t-shirt e jeans dalle false griff e valanghe di borse al braccio, oppure quelli che mostravano la loro merce su teloni stesi lungo i marciapiedi del centro città. Oggi le cose hanno preso una piega diversa. Il web sta diventando un mezzo per vendere articoli contraffatti di ogni tipo. In questo modo diventa più difficile scoprire l’identità del venditore online.

Di

Lascia un commento